Ci sono collaborazioni di cui vado particolarmente fiera, come quella con PROGETTO ITACA, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale. Il 7 e 8 ottobre in molte piazze italiane si raccoglieranno fondi per promuovere programmi di informazione, prevenzione, riabilitazione e supporto rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale ed alle loro famiglie, vi invito davvero a partecipare! Se andate sul sito www.progettoitaca.org troverete la piazza più vicina a voi.
Questo tema mi tocca molto, mi sta particolarmente a cuore, non ne faccio mistero. Ho iniziato un percorso di volontariato all’ età di 15 anni con l’ associazione AIAS di Pistoia, è stato un percorso fortemente voluto dalla sottoscritta ed inizialmente non facile, lo ammetto. Si trattava di un volontariato prettamente estivo, veniva svolto in una residenza al mare a Ronchi in Toscana; eravamo un gruppo di volontari ed obiettori di coscienza e per 15 giorni assistevamo bambini ed adulti portatori di handicap più o meno gravi giorno e notte.
Quando per la prima volta decisi di cimentarmi in questa esperienza, i miei genitori erano scettici: “Alla tua età dovresti pensare a divertirti ed uscire con gli amici, perché ti sei messa in testa questa cosa?” e pure gli amici “ma dai! Ma chi te lo fa fare?”… io ero già molto determinata nelle mie scelte e decisi comunque di partire; così iniziò l’ avventura, in quel turno a me ed un’ amica era stato abbinato un ragazzino di 7 anni con disturbi mentali.
Dopo una settimana, una domenica, mi vennero a trovare i miei genitori e mi trovarono un po’ dimagrita e con diversi lividi, pranzarono nella struttura, ma in un tavolo a parte, e mi osservarono mentre ero con il mio assistito che si dimenava e lanciava il cibo, alla fine mi dissero “non sei obbligata lo sai? Se non ti senti più ti portiamo via”. Neanche per idea! Ero provata, ma ero felice, avevo con me dei buoni amici e finalmente mi sentivo utile in un momento, quello difficile adolescenziale, in cui troppe domande affollavano la mia mente. Stare a contatto con chi ha disturbi psichici giorno e notte è davvero faticoso e quando si tornava a casa si era un po’ smarriti, non era ben chiaro chi fosse l’ assistito e l’ assistente 😀 ….
Di quel periodo, di quegli anni in cui ho fatto questo tipo di volontariato ricordo soprattutto i sorrisi, le corse per riacciuffare chi scappava, le canzoni con la chitarra e le frasi dei testi scritti sulle lenzuola, i giochi da organizzare per riempire le giornate…ricordo le risate nelle camere, le docce fatte in mezzo secondo per il timore che potesse succedere qualcosa, l’ amore ricevuto, gli abbracci sinceri di chi ti è grato per una carezza inattesa, gli occhi di chi non riusciva ad esprimersi ma ti diceva tutto quello che dovevi sapere. E’ stata senza ombra di dubbio una delle esperienze più profonde della mia vita…che fondamentalmente mi ha lasciato addosso un’ unica certezza, ovvero che la “normalità” non esiste in senso assoluto, e per fortuna direi.
Veniamo alla ricetta, l’ ingrediente principe di questo evento è il riso #tuttimattiperilriso, ingrediente da me molto amato sia nelle preparazioni dolci che salate, questa volta ho pensato a degli sformatini saporiti e pure carini, semplici e veloci da proporre che mettono d’accordo un po’ tutti 😉 Buon WE e fatevi un giro in piazza!
Sformatini di riso con taleggio , zucca e cipolla di Tropea
(per 4 pp)
- 300 g riso (scegliete una qualità che non scuoce)
- 80 g di taleggio
- 3 pomodori maturi
- 350 g di zucca
- 1 cipolla di Tropea grossa
- 1/2 carota
- 1 ciuffo di prezzemolo
- 1 foglia di alloro
- olio extravergine di oliva
- sale
- pepe
Iniziate facendo a cubetti la zucca, salatela leggermente e cuocetela in forno (sulla leccarda ricoperta di carta forno) a 200° per circa 15 minuti.
Sbollentate i pomodori, privateli della buccia e prelevatene la polpa.
Tritate la mezza carota assieme al basilico. Mettete il trito in una padella capiente, unite i cubetti di zucca, la polpa di pomodoro, la foglia di alloro e la cipolla (tenendone qualche fettina da parte). Irrorate con un giro di olio extravergine di oliva, salate, pepate e cuocete a fiamma dolce 15/20 minuti (aggiungete qualche cucchiaio di acqua calda se vi sembra si secchi troppo).
Cuocete il riso in abbondante acqua salata (scegliete un riso che tenga bene la cottura). Nel mentre fate a cubetti il taleggio. Una volta cotto il riso buttatelo in padella ed amalgamatelo al sugo.
Quindi ricoprite una teglia di carta da forno, ungete dei cerchi di acciaio e poggiateli sopra la carta, quindi mettete dentro un po’ di riso, poi qualche cubetto di taleggio e poi ancora riso, terminate con qualche anello di cipolla tenuta da parte.
Infornate a forno caldo a 180° per 8/10 minuti.
Lasciate intiepidire prima di sformare. Completate con una macinata di pepe fresco e un giro di olio.
4 Comments
saltandoinpadella
9 Ottobre 2017 at 11:20Tu sei una gran donna lo sai? ne conosco di donne con gli attributi ma tu secondo me le batti tutte perchè eri così già da giovane. Forte e determinata….e non è da tutti avere una grinta così quando si è adolescenti. E sei pure brava a cucinare…che si può volere di pi nella vita? 😀 😀
Questi sformatini devono essere deliziosi, quando ho letto taleggio mi sono venute le lacrimucce.
ilpeperoncinoverde
10 Ottobre 2017 at 10:53sai cosa sono realmente? Sono una donna senza mezze misure, o mi perdo e spendo completamente per un progetto/sogno o rinuncio proprio. Per le cose/persone a cui tengo sono davvero determinata e presente, quello sì, non so se significhi esser forte… Grazie cara per le tue parole <3
audrey
9 Ottobre 2017 at 18:03Ciao Cara,
concordo questa è una di quelle collaborazioni che fanno onore perchè aiutare gli altri ed è una cosa stupenda , dovremmo farlo tutti più spesso nel nostro piccolo. La ricetta è super ,adoro il riso quindi la proverò
bacioni
ilpeperoncinoverde
10 Ottobre 2017 at 10:54aiutare e amare gli altri (non tutti, non siamo troppo buoni 😉 ) è l’ unica cosa che dà un reale senso all’ esistenza! Un grande abbraccio